Il premier Draghi in qualità di presidente della ministeriale dell’Ocse di Parigi tocca i temi cruciali su cui i paesi devono focalizzarsi.
Il discorso di Mario Draghi al Consiglio ministeriale dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) a Parigi insiste sulle misure da attuare per evitare il peggiorare della crisi. Il premier ha parlato delle prospettive di crescita mondiali avvertendo che: “L’invasione russa dell’Ucraina ha portato a un significativo peggioramento delle prospettive di crescita e a un forte aumento delle aspettative di inflazione”.
Tetto al prezzo del gas per contrastare la crisi energetica
Oltre all’inflazione in crescita e alle prospettive di crescita c’è anche la crisi energetica a cui far fronte. Per combattere l’aumento dei prezzi Draghi insiste sul portare come soluzione il tetto ai prezzi dell’energia. La proposta del presidente del Consiglio aveva trovato una vittoria nello scorso consiglio europeo che ha aperto alla possibilità di prendere in considerazione questa misura.
“Questa misura limiterebbe l’aumento del tasso di inflazione, sosterrebbe il reddito disponibile e ridurrebbe i nostri flussi finanziari verso Mosca. Naturalmente, le discussioni sono ancora in corso e la strada da percorrere potrebbe essere lunga“, ha spiegato Draghi. Sempre sull’energia, il premier ribadisce la necessità di un nuovo Recovery, come aveva già deciso con Macron nelle scorse ore.
Il Recovery 2 per aiutare l’area euro
Un fondo europeo comune come quello che ci ha aiutato a riprenderci dalla pandemia, potrebbe garantire anche in questo caso a far fronte alle difficoltà dei cittadini che stanno vivendo un periodo di crisi. In più per Draghi “contribuirebbe a preservare la stabilità finanziaria in tutta l’area dell’euro“. Poi l’ex capo della Bce porta i dati dell’area euro: qui i prezzi sono aumentati dell’8,1%.
“La disoccupazione è appena al di sotto del 7% nell’area dell’euro, mentre i consumi restano al di sotto dei livelli pre-pandemia. Questi sono tutti segni che c’è ancora capacità inutilizzata nell’economia. Quindi, almeno nell’Unione Europea, l’aumento dell’inflazione non è del tutto segno di surriscaldamento, ma in gran parte il risultato di una serie di shock dell’offerta” chiarisce il premier.